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Comune di Chieti
Piazza Vittorio Emanuele 1
66100 - Chieti (CH)
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Descrizione:
Distesa su un crinale a m. 330 s.l.m., Chieti dista circa Km. 15 dall'Adriatico, tra la Valle del Pescara e il torrente Alento.
È una città interessante per i vasti panorami che si dominano dal suo colle e che spaziano dalla Maiella al Gran Sasso all'interminabile succedersi di dolci colline digradanti verso il mare, ricche di vigne e uliveti.
Accanto al notevole patrimonio artistico, con monumenti di epoca romana e medievale, chiese e palazzi barocchi e pregevoli edifici di stile umbertino, la città vanta un territorio circostante vivace per il processo di industrializzazione avviato nella parte bassa del colle nell'ultimo dopoguerra e che ha sensibilmente mutato la sua antica fisionomia di centro agricolo, accompagnando, nel contempo, le numerose attività commerciali e i tradizionali servizi amministrativi e sociali.
La città si narra sia stata fondata dal prode Achille, immortalato sul gonfalone civico in groppa ad un cavallo rampante. L'eroe giunto sul sito, fondò la città con un nome che recava omaggio alla propria madre, Teti: Teate.
L'antica Teate fu centro osco e divenne intorno al X secolo a.C. città principale delle tribù dei marrucini. Fedele a Roma durante le guerre sannite, fu un importante centro della romanità. In seguito confluì sotto l'esarcato bizantino di Ravenna, nei ducati longobardi di Spoleto e Benevento, e, infine, nel contado normanno. Alfonso V d'Aragona la insignì del titolo di capoluogo dell'Abruzzo nel XV secolo, concedendole il diritto di battere moneta.
L'ordine religioso dei Teatini è così chiamato poiché fu costituito a Chieti nel 1524 da Paolo IV, che fu arcivescovo della città prima di salire al Soglio Pontificio. Chieti ha dato, inoltre, i natali a San Camillo De Lellis, fondatore dei Chierici Regolari degli infermi, e ad Alessandro Valignani, gesuita missionario ed esploratore in Cina, India e Giappone.
Della città romana restano delle magnifiche terme, in parte scavate nella prospiciente collina d'arenaria. Nel sistema è ricompresa una possente cisterna di metri 60x14, suddivisa in nove vani con volte a botte; serviva per l'approvvigionamento idrico sfruttando le fonti presenti nella collina. Nei bagni è tutt'ora visibile un magnifico pavimento musivo raffigurante un delfino attorno ad un tridente e due ippo-campi. Le terme erano un luogo pubblico molto apprezzato dai romani, soprattutto in età imperiale. Esse prevedevano varie strutture: oltre ai bagni (frigidarium, tepidarium e calidarium), c'erano l'apoditerio (spogliatoio), il laconico (sorta di sauna) e il destrictorio, per le pulizie.
Uno dei principali monumenti è la Cattedrale di San Giustino edificata sul Tempio di Ercole nel IV secolo, distrutta da Pipino il Breve e riedificata da Teodorico, venne ricostruita nell'XI secolo dopo un crollo. Occhio al paliotto settecentesco dell'altare maggiore, opera dello scultore Sammartino.
La città vanta edifici religiosi di sicuro interesse: occhio al gotico angioino di Sant'Agata, il rosone trecentesco della chiesa di San Francesco, al bel portale di Santa Maria della Civitella, sorta nel 1294 presso i resti della rocca dell'antica Teate.