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Comune di Ortona dei Marsi
Piazza Marconi 3
67050 - Ortona dei Marsi (AQ)
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Descrizione:
Comune montano di antichissime origini, che vive quasi esclusivamente dei proventi delle attività primarie.
La popolazione è distribuita in alcuni agglomerati urbani minori (Casali Santa Maria Maddalena, Castiglione, Rivoli e Villa Santa Maria), nelle località di Aschi Alto, Carrito e Cesoli e nel capoluogo comunale che esercita sull'osservatore una forte carica di suggestione con l'integro patrimonio abitativo sopravvissuto a numerose calamità naturali e con l'impianto urbano costituito da terrazzamenti degradanti scolpiti sulle pendici del monte Mezzana.
Il territorio comunale, che abbraccia una zona montuosa molto accidentata, si presenta meno impervio nella parte centrale, attraversata da grandi vie trasversali di comunicazione. Il corso del fiume Giovenco, invece, incide longitudinalmente lo schieramento montuoso, che a tratti si divarica dando respiro al suo bacino.
Insediamenti fortificati sorsero in epoca italica nel sito del capoluogo comunale e degli abitati di Cesoli e Rivoli; quest'ultimo, in particolare, conserva tracce della marsa Milonia, che, in origine molto popolosa, divenuta municipio romano e aggregata alla vicina Marruvium, perse tutto l'antico splendore. E mentre anche gli altri due insediamenti d'altura decadevano o si trasferivano a valle, Ville e Vici si moltiplicavano in pianura, soprattutto nel cosiddetto Fundus Magnus, dove i monaci benedettini, nei secoli oscuri dell'alto Medioevo, edificarono la chiesa di Santa Maria in Moscufo.
L'attuale abitato, che trae il nome dalla base osca Hurtz, 'orto', 'recinto sacro', fu incastellato fra IX e X secolo e, assegnato in feudo ai conti di Celano, a cui invano i Colonna contesero il dominio di questi luoghi, crebbe rapidamente inglobando la chiesa feudale di San Giovanni e rendendo necessarie nuove opere di fortificazione.
Nel XIX secolo l'ideologia liberale si concretizzò in un'attiva vendita carbonara intitolata a Poppedio Silone, antico condottiero marso. Il terremoto del 1915 ha risparmiato il patrimonio abitativo e architettonico del centro storico, il cui nucleo originario, serrato da una doppia cinta muraria, conserva un'edilizia minore con elementi gotici. Oltre alla bella parrocchiale di S. Giovanni con facciata trecentesca, di cui si fa menzione già in alcune bolle pontificie del XII secolo, merita di essere ricordata la chiesetta campestre di Santa Maria delle Grazie, immersa nella natura.