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Comune di Collarmele
Piazza Primo Maggio
67040 - Collarmele (AQ)
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Descrizione:
Comune in provincia de L'Aquila, situato sulle falde del monte Sirente e domina la conca del Fucino, fa parte della Comunità Montana Valle del Giovenco.
Negli ultimi anni, nelle vicinanze dell'abitato, è sorta un'importante centrale eolica. Il comune, devastato dal terremoto del 1915, è presumibilmente sorto in epoca preromana quando era conosciuto con il nome di Cerfennia. In posizione dominante sulla valle del Fucino il paese ha conservato la sua struttura medievale, dominata da una torre.
Collarmele è un comune prevalentemente agricolo ma dotato anche di un vivace artigianato e di un commercio abbastanza dinamico. La comunità dei collarmelesi risiede per intero nel capoluogo comunale, centro storico che ha sacrificato parte della propria identità storico-architettonica all'opera di ricostruzione seguita al terremoto dell'inizio del secolo.
Il territorio comunale deve il suo profilo geometrico vario ai notevoli dislivelli altimetrici: occupa infatti uno spicchio del Fucino, uniforme distesa pianeggiante, e una zona montuosa, culminante con il Colle della Ceppa, a nord dell'abitato; quest'ultimo presenta condizioni di accentuata umidità e di piovosità distribuita nell'arco dell'intero anno. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre torri, la prima sormontata da un giglio, la seconda da un leone e la terza da tre palle.
Il borgo medievale sorse nel sito dell'antica Cerfennia, villaggio dei marsi conquistato da Roma nel IV secolo a.C., e legò assai presto le proprie sorti a quelle della contea di Celano, esercitando un'importante funzione di controllo sulla Tiburtina Valeria.
Una leggenda di cui invano si cercherebbe di rintracciare l'origine attribuisce a questi luoghi la presenza di spiriti maligni, che avrebbero partorito i persecutori di Cristo. Quando, nel 1806, fu decretata l'abolizione dei diritti feudali, il comune risultò aggregato a Pescina e dal 1811 a Cerchio, da cui si staccò, conquistando la piena autonomia amministrativa, nel 1816. Il terremoto del 1915 causò molte vittime e danni ingenti alle costruzioni. Le vibrazioni minarono la fatiscente struttura della parrocchiale di Santa Felicita, che fu necessario ricostruire interamente; non cedette invece l'antica torre cilindrica di avvistamento, né la chiesa di Santa Maria delle Grazie (1561), monumento nazionale, con facciata parzialmente rivestita di maioliche policrome che riproducono gli stemmi di alcune casate nobiliari.