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Comune di Lettomanoppello
Piazza Umberto I
65020 - Lettomanoppello (PE)
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Descrizione:
La storia di questo territorio della Majella, è strettamente legata all’utilizzo delle sue risorse.
L’uomo antico percorreva il territorio lettese tra le balze e i crinali della montagna fino al territorio più a valle, sin dal Paleolitico (120.000 anni fa). Questi luoghi erano frequentati da bande di cacciatori - raccoglitori.
Numerose infatti sono le testimonianze di stazioni in grotta e all’aperto che ci attestano usi diversificati della montagna, in particolare la caccia ai grandi mammiferi e la ricerca di affioramenti di selce da cui ricavare strumenti.
L’Homo Erectus che qui viveva ha lasciato resti a Costa dell’Avignone dove sono emersi reperti di industria litica levalloisiana, caratterizzati da un perfezionamento delle tecniche di lavorazione (officina) e schegge di tecnica clactoniana evoluta, consistente in manufatti litici derivati da grandi schegge con piano di percussione obliquo. Recentemente a Grotta S. Angelo è stato messo in luce un suolo del Paleolitico Superiore frequentato per un breve periodo, con focolari e materiale in situ.
Ad epoca protostorica appaiono riferibili le prime testimonianze di frequentazione della Grotta archeologica delle Praie, mentre al periodo italico sembrerebbero riferibili antiche tracce di frequentazione nell’area della Fonte Marte, nel cui toponimo sembrano conservarsi le suggestioni di un’antico culto locale.
Di particolare interesse appare la frequentazione della zona in epoca romana, quando vengono sfruttate le cospicue risorse minerarie legate alla presenza di affioramenti d’asfalto, poi coltivate sino all’età moderna.
Da un’antichissima miniera in località Pignatara proviene il celebre pane d’asfalto d’epoca romana con bollo di Telonius Sagitta, e l’utilizzo di queste importanti risorse minerarie poter calafatare le navi proseguiva ancora in età medievale, come dimostrato dal rinvenimento di monete della Repubblica d’Amalfi (secc. XII-XIII) presso l’ex chiesa di Santa Liberata.
Si perchè pare che la Repubblica di Amalfi, si rifornì qui per il bitume necessario alle proprie navi.
II paese, di origine medioevale, sorse nei tenimenti di San Clemente a Casauria come Castello e per lungo tempo fu subordinato alle vicende storiche della contea di Manoppello, Nel VII secolo venne inglobato nella Diocesi di Chieti e nel 1279 risultò essere la quarta parte di un feudo posseduto da Abamonte Di Letto. Nel 1338 era proprietà della famiglia Orsini, conti di Manoppello, mentre intorno al 1385 fu feudo della famiglia De Lecto, di origine longobarda. Questi erano ufficiali preposti all’erario, amministratori di canoniche, di confraternite, di conventi e ministri della Camera Apo-stolica.
Nel tempo la popolazione lettese andava aumentando fino ad arrivare nel 1795 a 1336 unità, e il paese risultava essere proprietà feudale dei baroni Dario.
Questo singolare paese dell'area settentrionale della Majella, il cui nome deriva dalla dicitura con cui anticamente era menzionato il luogo: “Terra Lecti Prope Manopellum” (terra nei pressi di Manoppello) ha un aspetto fortemente allungato.
Nel centro storico, di notevole interesse artistico è la Chiesa parrocchiale di San Nicola, di epoca seicentesca, in stile barocco.
Restaurata in seguito al terremoto del 1984 la chiesa ha un impianto lombardo, con una bella torre campanaria in blocchi di pietra con ampi archi a tutto sesto, terminante con una particolare copertura a cipolla. L'interno è a tre navate di cui quella centrale svettante, con decorazioni a stucco, altarini laterali barocchi, nicchie, statue, tele ed ornamenti scultorei di scalpellini locali.
Di un certo interesse le tele poste sull’abside di Ferdinando Palmerio dei primi del 1900.
Altro edificio religioso, sempre nel centro urbano, è la moderna Chiesa della Beata Vergine dell'Assunta.
In cima all'abitato, invece, a circa 500 metri dal centro del paese sorge il Santuario dell'Iconicella che ospita la statua della Madonna di Costantinopoli, di scuola napoletana.