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Comune di Fontecchio
Via Contrada Murata 10
67020 - Fontecchio (AQ)
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Descrizione:
Fontecchio è un comune della provincia dell'Aquila in Abruzzo, nella valle dell'Aterno. Appartiene alla Comunità montana Sirentina ed al Parco Regionale Sirente Velino.
Il territorio comunale può essere diviso da un punto di vista strettamente geografico-morfologico in due settori: il versante di destra del Fiume Aterno, molto scosceso e ricoperto di boschi alternati a pascoli, e il versante a sinistra dello stesso fiume, più dolce e caratterizzato da dossi e pianori in cui si pratica l’agricoltura.
Questa differenziazione superficiale rispecchia a grandi linee la diversa costituzione geologica ed il diverso dislocamento dei substrati sottostanti. Infatti sulla destra orografica dell’Aterno prevalgono i calcari compatti chiari del Cretaceo coperti da alluvioni e riempimenti dell’Olocene nelle valli e depressioni chiuse, la più grande delle quali è Valle Iannella-Valle Ovacchia.
Le prime tracce d’insediamenti umani nel tratto della Valle dell’Aterno attualmente parte del Comune di Fontecchio, risalgono all’epoca dei popoli italici, ma non si sa con esattezza se appartengono ai Vestini (una delle genti più fiere della montagna appenninica), che come i Sanniti, i Marsi e i Peligni, oppongono una tenace resistenza all’inesorabile conquista da parte di Roma.
Le zone di interesse archeologico, in base alle ricerche condotte da vari studiosi, sembrerebbero essere due, non lontane l’una dall’altra: una situata nell’altura detta “Il Castellone” (m.948 s.l.m.) e l’altra sulla vetta di Monte S. Pio (m. 1005 s.l.m.).
Il sito del Castellone sin dalle epoche più antiche, ebbe grande importanza come punto di controllo tra le due grandi direttrici di penetrazione dalla costa verso l’interno: la Valle Subequana e quella di Navelli – Capestrano.
Infatti non lontano dal sito di Monte S. Pio fu individuato un tracciato carrozzabile, probabilmente derivazione dell’Iter Superequum, che passava per il Castellone per poi dirigersi verso Opi di Fagnano ed oltre verso Peltuinum.
Ben identificabili, invece, sono le tracce della civiltà romana, tra cui ricordiamo,ad esempio, il tempio dedicato a Giove sui cui resti, ancora oggi visibili, venne edificata la Chiesa di S. Maria della Vittoria; sono poi molti i cippi e le pietre con iscrizioni di vario genere trovate nella zona. Fra di esse spicca l’epigrafe murata all’interno della stessa Chiesa di S. Maria della Vittoria e trascritta alla fine dell’ottocento dallo storico Antonio De Nino con la quale si chiarisce l’origine del nome del vicino abitato di Fagnano derivato dalla popolazione vestina degli “Aufigenates” che abitava quelle contrade.
Lo stesso centro abitato di Fontecchio conserva dei resti di epoca romana, probabilmente l’originario nucleo insediativi prima della costituzione del borgo vero e proprio. Tale nucleo doveva corrispondere all’attuale posizione di Palazzo Corvi: di struttura romana sono infatti la cisterna situata sotto il cortile interno del palazzo e la torre d’angolo oggi sulla sinistra dell’accesso principale dell’edificio.
Altri ritrovamenti recenti, effettuati negli anni ’80 in occasione del restauro del Convento di S. Francesco, hanno consentito di aggiungere un altro tassello alla storia romana del territorio. Dietro l’abside della chiesa fu rinvenuto un pavimento romano in laterizio disposto a spina di pesce. L’ipotesi più attendibile per tale scoperta è quella che possano essere i resti di un manufatto isolato probabilmente di origine sacra situato com’era tra il Monte S. Pio ed i nuclei insediativi romani che, uniti, costituirono “Castrum Fonticulanum”.