Sante Marie è un paese che si trova in una posizione strategica infatti dista solo 60 km dalla capitale Roma.



Meta di gite domenicali è contornato da boschi di castagneti ed il suo territorio è ricco di funghi e se volete anche di tartufi.



I residenti, ad oggi, sono circa 1300, molti dei quali, per la sopraindicata vicinanaza a Roma preferiscono fare i pendolari per andare a lavorare nella capitale, altri hanno scelto di andare ad abitare nella città, mantenendo pero' uno stretto legame con il loro paese d'origine.



Comune montano popolato fin dalla preistoria, dedito alla valorizzazione turistica delle proprie risorse ambientali e solo in via subordinata alle attività rurali e all'industria.



La comunità dei santemariani risiede, oltre che nello scenografico capoluogo comunale, nelle località di Castelvecchio, San Giovanni, Santo Stefano, Scanzano e Val dei Varri, posti al centro di una conca che si colora di un verde intenso con il sopraggiungere della bella stagione.

Il territorio comunale deve il suo profilo irregolare alla successione di rilievi ammantati di boschi di faggio e castagno -monte Bove, monte Sant'Angelo e monte Faito-, che imprigionano un lembo dei Piani Palentini, solcato dal corso del fiume Imele.



La montagna è perforata dall'inghiottitoio di Luppa, una lunghissima grotta sotterranea che alterna lo spettacolo di piccoli laghi a quello dell'intarsio dell'acqua sulle pareti rocciose. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, risalta l'immagine della Madonna che tiene in grembo Gesù Bambino.



Sante Marie deve il suo nome ad un'antica denominazione presente in documenti d'epoca: Altum Sanctae Mariae. Questo nome originariamente stava ad identificare un tempio posto su di un luogo elevato evidentemente dedicato alla vergine. Dopo l'aggettivo Altum è sottintesa la parola Castrum con cui si indicavano i piccoli centri abitati. La conferma arriva da un'antica bolla con l'araldica comunale dove li legge Alto Castro S. Marie. L'odierno nome Sante Marie deriva dalla pronuncia del genitivo latino caratterizzato dal dittongo ae (in realtà nel latino imperiale questo dittongo veniva pronunciato con i anziché con e). La traduzione corretta sarebbe quindi Alto Castello di Santa Maria.