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Comune di Montorio al Vomano
Via Duca Degli Abruzzi
64046 - Montorio al Vomano (TE)
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Descrizione:
Montorio al Vomano è un comune italiano della provincia di Teramo in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Gran Sasso.
Il nome Montorio deriva da Mons Aureus, monte d'oro, come dimostra la presenza di stemmi nel centro storico della cittadina, risalente al XIV e XV secolo. In realtà già dagli anni 940 e 948, con la Cartula de Terra Montoriana contenuta nel Cartulario della Chiesa teramana, risulta una prima trasformazione del termine Mons Aureus in Montorio, sebbene la cittadina mantenne l'antico nome per almeno un altro secolo.
Montorio sarebbe sorta sulle rovine o nei pressi della antica località pretuziana di Beregra o Beretra (B?ρεγρα ? B?ρετρα), e anche se alcuni storici hanno voluto identificare questa antica città nell'odierna Civitella del Tronto, Felice Barnabei nel suo saggio archeologico sul tratto montano della via Salaria che scorreva lungo il Vomano sembrerebbe avvalorare tale ipotesi, sia in base alla descrizione del geografo greco Tolomeo che indicava come Beretra fosse la prima città del Pretuzio per chi giungesse dalla regione dei Marsi cioè da Amiterno, sia sulla base di alcuni brevi saggi archeologici effettuati poco distante ad est di Montorio in un campo dei Sig.ri Patrizi, dove furono ritrovati ampi tratti di mura e pavimenti marmorei e a mosaico, con notevoli quantità di legno bruciato facendo pensare che un incendio ne fosse stata la causa della distruzione.
La storia di Montorio è inevitabilmente legata al fiume Vomano, chiamato da Plinio "Flumen Vomanum", che divideva i pretuziani che abitavano la sponda sinistra, dai Vestini-Pinnensi e dagli Atriani, che si trovavano alla sua destra nella zona prossima all'Adriatico.
Le interpretazioni sull'origine del nome sono diverse: Strabone, in epoca romana, avrebbe chiamato il Vomano "Matrinus" o "Macrinus". Secondo Melchiorre Delfico il nome Macrinus sarebbe stato dato invece dagli Etruschi e quello di Vomano dai Romani. Quest'ultimo potrebbe derivare, secondo un'antica tradizione, dal termine "Inumano" a causa dell'impeto distruttore delle sue piene, o da Vox Humana, dal confronto del mormorio delle sue acque con il timbro della voce umana. Fu anche chiamato Cumano o Gumanum, come testimonia la Bolla spedita il 27 novembre 1153 da Papa Anastasio IV al vescovo aprutino Guido II.