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Comune di Fraine
Via Mater Domini 1
66050 - Fraine (CH)
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Descrizione:
Fraine deve l’origine del suo nome a Fragine (dal verbo latino frangere) come si può dedurre dalla remota esistenza, nel suo territorio, di antiche cave, per lo più padronali, di pietre adatte per pavimenti, caminetti e gradinate.
Nel sec. XII, nella zona odierna detta “Frainelle” venne costruito un insediamento difensivo con Torrione d’avvistamento, intorno al quale i locali si strinsero per occupare le terre, difendersi, costruire le rustiche abitazioni e gestire la principale via di commercio; infatti Fraine nasce a Colle Castello verso Castiglione Messer Marino come avamposto di avvistamento e il suo obiettivo è di difesa attiva (offensiva e difensiva) e di controllo e coordinamento dell’antica via di scambio e transito commerciale legato ai tratturi. Era un paese di sentinella per la sua posizione geografica strategica.
Nello stesso periodo si ha notizia di una chiesa Ecclesiam Sancte Trinitatis de Fragine in una bolla Alessandro III del 1173, con la quale si confermano gli antichi confini della diocesi di Chieti, il paese è citato ancora come Fragine nelle decime degli anni 1324-1325.
Nella pienezza del dominio di Roberto D’Angiò, Fraine si componeva di due distinti Borghi detti Fragine Superiore e Fragine Inferiore (sec. XIII), poiché nella Generalis Subventio del 1320 risulta tassata per once 13, tari 21, grana 14 nella parte superiore, once 4 tari 10, grana 10 nell’altra.
Successivamente Fraine risulta infeudata ai Caracciolo, principi di Santobuono, (il cui stemma è tuttora rinvenibile sul transetto della facciata dell’attuale chiesa parrocchiale), che la tennero probabilmente fino all’eversione della feudalità ( tali possedimenti vennero ceduti poi al comune di Fraine, ad una famiglia potente, tra la fine del 1700 e il principio del 1800).
La tradizione ci parla di zona (antica Frainelle) infestata dai briganti, forse favoriti dai boschi circonvicini. Per questi malevoli, Frainelle e le sue proprietà costituivano un boccone allettante non trascurabile.
Le loro ripetute incursioni, e le loro razzie erano piuttosto frequenti e dopo diverse diatribe e lotte non riuscendo a tenervi testa decisero di abbandonare il posto per sistemarsi in un luogo con una posizione più sicura ed aperta (oltre ad essere posizione centrale rispetto all’intero territorio), collocandosi nell’attuale territorio, che circondarono di robuste mura con due porte d’ingresso alla Cittadina: la porta da Capo rivolta verso la via di commercio e quindi verso Castelluccio (attuale Castiglione Messer Marino) e la la porta da Piedi verso il Sobborgo di San Rocco (attuale via Roma) frequentata da pellegrini e lebbrosi. Siamo ormai al sec. XVI ,periodo in cui l’attuale Fraine da zona con piccoli presidi rupestri diventa Societas dei fuochi e al 1550 risale anche la Chiesa parrocchiale San Silvestro Papa.
Il Giustiniani, del Dizionario delle Due Sicilie”, a proposito di Fraine nota come la sua situazione fosse in una valle ove si respira buona aria e le donne vestono ormai vago, a segno che và stampato per mostrare ai forestieri le bellezze delle diverse fogge di vestir del regno (L. Giustiniani, 1797 – 1805). In effetti il costume popolare di Fraine interesserà distinti decoratori e acquerellisti da Michela De Vito (operante nell’ambiente Napoletano dei primi decenni del XIX sec. A Xavier Della Gatta pittore Napoletano (attivo tra il 1782 e il 1882) per incarico reale di re Ferdinando IV per il rilevamento delle fogge del vestire del regno.