Descrizione:
Il paese sorge in una buona posizione, da esso lo sguardo abbraccia un orizzonte di trecentosessanta gradi incontrando il massiccio della Maiella, che si staglia a pochi chilometri in linea d’aria, le colline del versante sinistro del fiume Sangro, il mare, che dista meno di 10 km in linea d’aria, i rilievi collinari e montani della Torretta, di colle Verri, il Mondrione d’Archi, e soprattutto Monte Pallano di grande importanza preistorica. Racchiusa da questo susseguirsi di monti si svolge la verde e ricca Valle del Sangro; ricca di vegetazione, di vigne, di canneti, di orti, di frutteti, che traggono linfa vitale dalle acque del fiume Sangro e dell’Aventino.
A 15-20 chilometri si possono raggiungere i centri marini di Fossacesia, di San Vito, di Vasto. A Fossacesia è possibile visitare l'Abbazia di san Giovanni in Venere, costruita su un tempio romano dedicato a Venere. E' una costruzione romanica con tre absidi che si affacciano verso il cielo, a strapiombo sulla riviera abruzzese. E' uno spettacolo d'arte, di natura e di fede.
Da Perano, in poco tempo si può raggiungere la cima del Monte Pallano, zona archeologica di grande interesse. Si ergono possenti e silenziose le mura pelasgiche o megalitiche costruite da popolazioni sabelliche-frentane, prima della colonizzazione romana.
Rientrano in un sistema difensivo complesso ed efficace, poiché in moltissimi altri punti dell'Abruzzo si ritrovano le stesse costruzioni ciclopiche. Una comunità antichissima di italici ha potuto prosperare, difendersi, controllare, affermarsi, grazie a questo sistema difensivo e a forti tradizioni religiose-civili-militari. Vicino a Perano, sono state ritrovate prove archeologiche interessanti a conferma di quella civiltà, che fu poi conquistata da Roma, a prezzo di dure battaglie.
Subito sotto Perano, vicina alla contrada San Tommaso, è possibile ammirare una quercia ultracentenaria, che è difesa e propagandata come una delle più belle querce esistenti in Italia, non tanto per la grandezza del fusto, ma per la bellezza e l'estensione dei rami e delle foglie. La “Grande Quercia” è meta di gite turistiche e di incontri sportivi e culturali.
Le prime notizie storicamente certe risalgono al IX secolo quando Perano entrò a far parte dei possedimenti dell'abbazia di San Clemente a Casauria. Il borgo rimase per lungo tempo sotto la giurisdizione di varie abbazie come quella di Santa Maria di Tremiti nel XI secolo o quella di San Giovanni in Venere nel XII secolo. Nel XVI secolo fu della congregazione di Filippo Neri di Roma. Nel XVIII secolo tornò nei possedimenti del Regio Demanio.
L'origine del nome "Perano" è tutt'oggi dibattuta, potrebbe derivare da "Perius", proprietario del tenimento e ad una terminazione aggettivale "-ano". Secondo il Pellecciotta il nome Perano è una voce composta dal suffisso "perì" che in greco significa "oltre", "al di là di" ed un suffisso "-ano", residuo del termine latino amnis (fiume), perciò "oltre il fiume". La tradizione popolare, ma senza alcun fondamento storico e letterario, fa derivare il nome dalle pere, i cui alberi avrebbero coperto l'intera collina del paese.