Descrizione:
Casalbordino si trova a breve distanza dalla costa Adriatica, a 201 m.slm., a pochi chilometri da Vasto su di un colle tra i fiumi Osento e Sinello.
L'economia del Comune è a carattere prevalentemente agricolo (in particolare viti, frutta ed olive) con una copertura vegetale che, in questa zona del comprensorio, presenta i caratteri tipici delle colture arboree intensive. Qui la vite, coltivata prevalentemente a tendone, maschera le asperità del suolo e domina la fisionomia paesistica. Su queste colline alcune strutture agrituristiche accolgono il visitatore e lo accompagnano alla conoscenza della campagna. Il suo territorio si estende per 45, kmq da est a ovest, come una grande farfalla, con una massima apertura di 13km. Questo è un territorio relativamente giovane e scarsamente compatto: argille sabbiose e terrose del pleistocene nell'area di Vidorni, si alternano a calcari e arenarie nel Vallone di Pollutri. La stretta fascia intermedia, compresa tra il Vallone di Pollutri a sud e quello di Villalfonsina a nord, ospita il nucleo abitato di Casalbordino. Della notevole vegetazione che un tempo ricopriva gran parte di questo territorio resta poco. Tra i superstiti c'è l'alveo del Fiume Osento che oggi è attraversato fino alla foce da una folta vegetazione di salici, pioppi, querce, frassini e associazioni igrofile come la rara Iris Fetidissima . Questo notevole cordone vegetale, che segue il corso del fiume e si osserva percorrendo la strada statale verso Casalbordino, è possibile vederlo da vicino percorrendo a piedi o in bicicletta le stradine che costeggiano il corso del fiume. Altra interessante area verde è quella del corso del Fiume Sinello, dalla foce con una canoa risalendo l'alveo del fiume oppure in bicicletta è possibile ammirare la vegetazione spontanea e arrivare al vicino Bosco di Don Venanzio, attualmente Riserva Naturale Regionale, nel limitrofo territorio di Pollutri. Questo Bosco di appena otto ettari di superficie, è un lembo delle antiche foreste ripersali che un tempo caratterizzavano gli ambienti fluviali della regione. Qui troviamo il Frassino meridionale, il Pioppo bianco e la Farnia. Tra gli arbusti ci sono il Sanguinello, il Pungitopo, il Carice pendulo, il Giglio rosso, e l'Anemone dell'Appennino. La zona arbustiva è frequentata da numerosa avifauna tra cui la Capinera, lo Scricciolo e l'Occhiocotto. L' economia agricola si affianca da alcuni decenni quella turistica soprattutto per merito del Lido di Casalbordino con la sua bella spiaggia sabbiosa e le diverse strutture ricettive: alberghi e campings, che offrono calorosa ospitalità e fanno gustare i piatti tipici locali, soprattutto a base di pesce.Tra il fiume Osento e il Lido troviamo una interessante Pineta costiera detta di Santo Stefano raggiungibile dal Lido a piedi o in bicicletta. Questa è frutto di un rimboschimento fatto una trentina di anni fa, piccolo esempio dell'enorme pineta litoranea che un tempo ricopriva gran parte delle spiagge d'Abruzzo. Questa area verde è costituita soprattutto da Pino d'Aleppo e anche da Pino domestico. Tra la Pineta e il amre interessanti sono i cordoni di basse dune sabbiose in cui vegetano l'Eringio, pianta di colore grigio-verdastro, dalle foglie spinose e dentate e il Lavastrello, vero colonizzatore delle spiagge dai fiori rosacei.
Il monumento storico più importante di Casalbordino è il Santuario della Madonna dei Miracoli, consacrato l'11 agosto 1962. Fu costruito più grande del precendente, per soddisfare le esigenze di culto dei fedeli e dei pellegrini. L' Effige posta sull'altare maggiore è l'immagine autentica della Madonna, dipinta subito dopo l'apparizione, nel 1576. Essa fu scoperta nel 1954 dal prof. Terrenzio Barbone chiamato a provvedere alla costruzione della sacra effige, che la trovò sotto la raffigurazione più recente. L'antico Santuario, era un tempio in stile neoclassico, a croce greca e a cupola ottagonale, risalente al 1824, progettato dall'architetto Torresi, costruito a sua volta sulla primitiva cappelletta, voluta dall'allora prelato Giovanni Tommaso Mancino subito dopo il miracolo dell'apparizione della Madonna, l'interno del Santuario era riccamente decorato di marmi, stucchi e pitture. Non avendo il Santuario fin dall'epoca dell'apparizione della Vergine una stabile assistenza spirituale, si provvide ad affidarlo nel 1925 ai monaci Benedettini, che successivamente iniziarono la costruzione del monastero attiguo con chiostro e giardino.