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Comune di Nereto
Piazza della Repubblica 1
64015 - Nereto (TE)
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Descrizione:
Nereto è uno dei più piccoli Comuni d’Italia.
Di nobilissime tradizioni, da alcuni studi, sembra sia stato fondato dai Liburni, popolo proveniente dalla opposta sponda dell’Adriatico. I Liburni, di stanza vicino al fiume Neretva (Narenta), vennero in Vibrata e stabilirono proprio il loro primo nucleo abitativo a Nereto. Nel tentativo di ricordare i luoghi d’origine, diedero il nome Nereto al nuovo insediamento.
In posizione centrale rispetto a tutte le altre municipalità della zona, la cittadina ha sempre avuto il ruolo di cardine della Val Vibrata, prevalentemente sotto l’aspetto dei servizi resi alla popolazione. Fiorente da sempre l’attività commerciale, è noto nell’arte culinaria per i suoi due piatti dichiarati dalla Regione Abruzzo quali “piatti tradizionali abruzzesi”:il “Tacchino alla Neretese” e la “Capra alla Neretese”.
Nereto, come diversi altri paesi della Val Vibrata, può essere considerato anch’esso “zona di confine”, conteso più volte nel passato tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie.
Si conservano pregevoli testimonianze artistiche quali la Chiesa di San Martino (una delle più antiche d’Abruzzo) e la Chiesa Madre, ove è possibile ammirare gli affreschi del pittore Toscani raffiguranti il “Miracolo della Madonna della Consolazione”, ciclo pittorico elegantissimo e coinvolgente per l’insito messaggio. La leggenda narra infatti che fu proprio grazie ad un intervento della Madre Celeste e dei suoi Angeli che nel lontano 1798 il paese fu salvato da un saccheggio che stava per essere messo in atto da truppe francesi. Di particolare bellezza l’Edificio Municipale.
Nereto, agli inizi del 900 venne frequentemente visitato dal poeta Gabriele D’Annunzio, che insieme a studiosi e poeti del luogo, nell’abitazione Sorge, diede vita ad un vero e proprio “cenacolo culturale neretese”. Nereto oltre a ciò lega il suo nome ad un ritrovamento di una capanna di origine neolitica avvenuto nel 1986. Sono più che note le ceramiche neretesi e i due laboratori che le producono: il “ Federico Mignini” e il “Nando Perilli”. Si stanno affermando anche altri laboratori quali quelli orafi, maestri nella produzione del noto gioiello abruzzese “La Presentosa”. In Nereto vive e lavora Francesco Perilli, lo scultore che ha in animo di gemellare tutti i Continenti regalando loro il “Simbolo del Multiculturalismo” del quale è visibile, all’ingresso del paese, provenendo dalla costa, una copia di dimensioni ridotte.
Varie sono le ipotesi sull’origine del toponimo Nereto, Nicola Palma lo fa derivare dal greco Neros, luogo basso ed umido, altri da neritos, luogo boscoso ed ameno, o dal fiume dalmata Naretwa o Narenta, da cui la dizione dialettale di Narèta; “Neretum” è toponimo prelatino, relitto del sostrato mediterraneo, e potrebbe riflettere la base *nar /*ner diffusa dall’Iberia all’Iliria e alla Grecia, indicante probabilmente “acqua” e presente in alcuni idronomi .