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Parco Nazionale della Majella
Via Occidentale 6
66016 - Guardiagrele (CH)
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Descrizione:
Il Parco nazionale della Majella, istituito nel 1991, è uno dei tre parchi nazionali dell'Abruzzo compreso tra le provincie di L'Aquila, Pescara e Chieti.
Il territorio del parco è situato a cavallo del 42º parallelo. Si estende per una superficie di circa 62.838 ettari[1], su un terreno prevalentemente montagnoso.
La Majella propriamente detta, così come il contiguo massiccio del Morrone, è un imponente massiccio calcareo-dolomitico di età mesozoica e cenozoica. È caratterizzato da una serie di vasti pianori sommitali, dolcemente tondeggianti per effetto dell'azione millenaria dei ghiacciai che qui erano molto estesi durante le ere glaciali, tra cui emerge il vallone di Femmina Morta ad oltre 2500 m di altitudine.
I suoi versanti, soprattutto quelli orientale e nord-occidentale, sono solcati da lunghissimi ed aspri valloni, il vallone dell'Orfento, inciso dal fiume omonimo, ricco di acque e di faggete, la valle del Foro, modellata dal fiume Foro, anch'essa ricca di acque e di faggete; costituisce l'habitat di specie quali il picchio dorsobianco, l'astore, la balia dal collare ed il gufo reale, il vallone di Selvaromana, nel comune di Pennapiedimonte, la valle delle Mandrelle-valle di Santo Spirito, in comune di Fara San Martino, il vallone di Taranta, nella quale si trova la grotta del Cavallone.
Il fiume Orta, che raccoglie le acque di un vasto bacino, separa con un'ampia valle il massiccio della Majella dal Morrone. La valle è profondamente incisa nei territori dei comuni di Bolognano e San Valentino, formando un vero e proprio canyon.
Il massiccio del Morrone è costituito da una dorsale stretta ed allungata, compatta ed aspra al contempo, costituita da rocce calcaree e dolomitiche, che precipita nella piana di Sulmona tra balze rocciose scoscese. A sud, ai piedi del monte Pizzalto, i piani carsici noti come "altipiani Maggiori d'Abruzzo", detti anche "quarti" (Santa Chiara, Barone, Grande e Molino), posti a circa 1.250 m s.l.m., fanno da cerniera con l'area dei monti Pizzi-monte Secine, con boschi di faggi, acero di Lobel e diverse altre specie.